Sessuologia

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GLI APPROCCI TEORICI: COSA DICONO?

  • Vari punti di vista teorici

  • Le differenze fisiologiche

  • Significati ed etica della sessualità

  • Valenze affettive ed emotive



    Approcci teorici.

    Teorie biologiche.
    Queste teorie partono dal presupposto che lo stimolo sessuale (o istinto) è necessario per permettere ad una specie animale di riprodursi ed ogni specie ha una sua precisa modalità di comportamento, definito specie-specifica. In altri termini la sessualità NON sarebbe un bisogno fondamentale dell'individuo, ma lo è ai tini riproduttivi, per la continuazione della specie.

    Teorie psicologico/relazionali.  In questa ottica la sessualità è intesa come un importante aspetto che regola molti rapporti interpersonali ed ha un forte impatto sui differenti ruoli sociali. Ciò significa che i comportamenti sono influenzati dal ruolo che una persona ha. Per esempio nel cortegglamento esistono ruoli diversi in base al sesso di una persona. Su un piano sociale assume molta importanza il messaggio sessuale di tipo secondario, in altre parole tutti quei segnali che sono dati senza un coinvolgimento diretto della persona. Un esempio può essere l'abbigliamento che, non a caso, assume tanta importanza sociale. Comunemente esiste nei rapporti sociali un atteggiamento sessuale, che, a sua volta, influenzano e modificano le comunicazioni interpersonali.

    Teorie clinico/comportamentali. Questa branchia di teorie studia il grado di soddisfacimento sessuale di una persona, l'espressione del sé e l'auto-realizzazione personale. Secondo questa logica un soggetto si crea una priorità secondo questi tre aspetti, di cui però uno (o più) sarà l'aspetto fondamentale. In base alle priorità scelte quindi non è detto che, per esempio, il fatto di non avere una soddisfazione sessuale sia prioritario.
    Da un punto di vista clinico la sessualità è legata al sé, oppure viene proiettata al partner. Da un punto di vista comportamentale, la componente sessuale è costantemente presente nella propria esistenza e va spesso osservata anche in base alla cultura dominante in una certa area geografica e valutata anche in modo storico, seguendo quelle che sono le tradizioni cui la persona è legata. Ciò equivale a dire che esistono delle pulsioni interne che sviluppano l'interesse verso il sesso, che devono tenere conto delle tradizioni, della morale, l'etnia e la religione cui una persona appartiene, poichè, parlando di società, non è pensabile che una persona sia svincolata da questi insegnamenti.

    Teorie sociali. Queste teorie, simili alle precedenti, partono dal presupposto che la sessualità sta un elemento che permette la continuazione di una società, interessandosi, in particolar modo, ai modelli di accudimento infantile, dei ruoli sociali e dei rapporti sociali. L'importanza in questo caso è dato non più dal come si sviluppa la sessualità, ma dal COME è strutturata la sessualità all'interno di una società, poiché ogni società ruota attorno al concetto di dimorfismo sessuale, come un meccanismo strutturante su cui una società, fra le cose, si fonda.

    Teorie antropologiche/culturali. Queste teorie guardano alla sessualità come ad una concezione del mondo. In questi contesti interessa analizzare, studiare ed osservare le differenze nei comportamenti e nei significati sessuali. Secondo queste teorie, esistono di fatto grandi differenze interculturali nei significati e nei comportamenti sessuali messi in atto, in altre parole non si può capire un comportamento se non in riferimento al suo contesto culturale e sociale.
    Queste teorie sono quelle che, del resto, si interessano dei condizionamenti culturali, per esempio lo studio dei pregiudizi o la xenofobia, poiché sono proprio questi condizionamenti a guidare e pilotare intere masse di popolazioni, nel bene o nel male
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    Le differenze fisiologiche nei due sessi.


    Al di là di una differenziazione estetica (anche se non sempre ben decifrabile) una importante differenza è legata al sistema endocrino e più precisamente al livello del testosterone, poiché questo ormone è presente con un livello più alto nei maschi. Un aumento del livello di testosterone comporta un aumento della aggressività, ma influenza anche la velocità e la rapidità di movimento, migliora l'esecuzione in determinati compiti cognitivi come, per esempio, il ragionamento logico.
    In ogni caso è accertato che il livello di ormoni circolanti in un organismo in un dato momento, modificano il comportamento.
    Gli ormoni sessuali determinano anche la conformazione cerebrale a livello fetale, per quanto riguarda la lateralizzazione cerebrale (compiti svolti dal lato destro del cervello e compiti svolti dal lato sinistro del cervello) e le specializzazioni intrasferiche (gli aspetti cognitivi). E' interessante notare che un training di meditazione può abbassare il livello di testosterone (che, come abbiamo detto, è un indice di aggressività).
    Da un punto di vista neuroanatomico le ricerche sono ben lontane dal dare delle risposte definitive. Si sa che la difterenza non si riscontra solamente nei segni distintivi sessuali primari o secondari, ma anche negli atteggiamenti, nei pensieri, nei comportamenti. Per esempio lo stereotipo della donna fragile e più sensibile non è supportato da alcuna ricerca, anche perché le differenze comportamentali hanno una alta variabilità intersoggettiva e interculturale. In altri termini è difficile valutare se questi atteggiamenti, pensieri o comportamenti siano geneticamente predisposti a svilupparsi in una data direzione o se piuttosto non siano dovuti da retaggi culturali e sociali, in cui la società dominante è stata, da sempre, prevalentemente maschilista. Certamente all'origine la spiegazione può sembrare ovvia, poiché l'uomo preistorico era soggetto alla legge del più forte, sia per nutrirsi sia per difendersi ma, nel tempo, questo aspetto ha assunto un significato sempre minore.
    Le dimensioni del cervello maschile sono superiori di circa 120 cm² rispetto al cervello femminile. Logicamente questo aspetto porta a delle differenze, ma attenzione! Benché ogni uomo sia felice di sentire questo discorso, va detto che, per esempio, non si riscontrano differenze nell'intelligenza in generale. Di fatto, allo stato attuale, non è chiaro il motivo e comunque esistono molte ricerche in questa direzione, ricerche che hanno dato molte risposte ma che sarebbero piuttosto lunghe da esporre in questa sede. Basti sapere che in certe attività l'uomo risulta (mediamente) più abile, mentre in altre risulta essere più abile la donna. Si può però confermare un vecchio pensiero popolare: è vero che l'area cerebrale deputata al linguaggio è, in proporzione, più sviluppato nelle donne.... uomo avvisato, mezzo salvato.
    Esistono quindi delle differenze nell'uso e nelle strategie della memoria visiva (riconoscimento di figure e volti, orientamento visivo) o in test di abilità verbali, compiti di precisione, calcolo aritmetico, dove sono più abili le donne, mentre l'uomo si dimostra più abile nella precisione manuale con uso di forza, ragionamento matematico e nella memoria topografica (orientamento con mappe).

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    Significato ed etica della sessualità.


    Si può definire la sessualità come bisogno e quindi come una mancanza?
    No, la sessualità non appartiene ai bisogni primari di un individuo, ma lo può essere per la specie, in altri termini un individuo sopravvive benissimo senza sesso in quanto la mancanza di sesso non gli causa la morte (come potrebbe essere se gli venisse a mancare il cibo), ma se tutti gli individui decidessero di non avere più alcuna attività sessuale, nell'arco di qualche decennio la specie potrebbe estinguersi. Ecco perché esistono in ognuno di noi delle pulsioni che hanno all'origine, lo scopo di favorire la riproduzione.
    Come può allora essere intesa la sessualità? Se non è un bisogno allora significa che è un desiderio (con immaginazioni, libere scelte in un progetto di vita). Quindi è la progettualità della propria esistenza che permette lo sviluppo del desiderio, delle proprie fantasie, ecc... Tutto questo è in relazione alla propria psiche. La situazione è più complessa se viene osservata nel contesto sociale, cioè nei rapporti interpersonali: una società complessa porta ad una sessualità complessa, dove esistono dei codici da rispettare nei modi di relazionarsi con il prossimo, nei comportamenti da adottare, nelle regole morali e nella fede religiosa. Questi codici, che rimangono degli importanti strumenti sociali, possono creare, per contro, un aumento di problemi psicologici.
    A questo punto emerge la singolarità di ogni individuo dove, al di là delle convenzioni prescritte, ricerca una propria identità sessuale. Questo stato di coscienza è molto vivo nei soggetti omosessuali perché la scelta della propria identità sessuale, è fortemente contestata dalle prescritte regole e queste difficoltà variano al variare del momento storico e al variare del tipo di cultura di appartenenza.
    A titolo di esempio forse non tutti sanno che esistono popolazioni con un concetto non patriarcale, ma matriarcale, dove una donna può avere più mariti. La spiegazione? E' semplice. Dipende dalla disponibilità di cibo presente sul territorio. Una di queste popolazioni vive sugli altipiani tibetani. La donna vive in un posto fisso, mentre i suoi mariti sono nomadi. Questi uomini si dedicano fondamentalmente alla caccia e, quando uno di loro torna a casa, porta con sé il cibo necessario alla sopravvivenza della moglie e della prole. Questo cibo risulta essere comunque insufficiente, ecco quindi che più sono gli uomini che provvedono a quella famiglia e più probabilità di sopravvivenza ha quella stirpe. Ora, qualcuno si chiederà: ma accettano anche i figli degli altri mariti? E questa è la parte più interessante del loro modello di vita, poiché nessuno di loro può sapere quale sia figlio suo e quale sia il figlio di un altro marito, quindi, per loro, tutti i figli sono trattati allo stesso modo, sono tutti figli suoi.
    Morale: ogni società, cultura, fede religiosa, forma le proprie regole in riferimento al proprio habitat naturale.

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    Valenze affettive ed emotive.


    Cosa rappresenta l'atto sessuale senza coinvolgimento affettivo?
    Si ritiene che non sia possibile: una componente affettiva e/o emotiva, passionale, sentimentale è sempre presente. In altri termini non è detto che esista solo un sentimento di amore ma esistono altre emozioni come la frustrazione, la rivalsa, la gelosia, il possesso, il
    dominio, in altre parole ogni emozione possibile.
    Si noti come sia proprio questa la sfera a creare maggiore confusione in un rapporto di coppia, poiché si riferisce alla modalità del rapporto, non tanto alla durata della relazione.
    La sessualità esprime molti significati, che possono essere riferiti alla corporeità, al piacere, al conforto/protezione, alla sicurezza ma anche legato ai limiti soggettivi, per cui l'orgasmo, che ci svincola dalla corporeità, è una forma di estasi dove, a livello psichico, più si prolunga e più favorisce l'estasi stessa.

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